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💕 A Natale donalo a chi ti sta a cuore 💕

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DOVE PRENDERE LA TUA COPIA Ho scritto questo libro come medicina contro un grave male odierno, la crisi dei legami tra le persone, in particolare il crollo della famiglia e la disunione tra le generazioni, con premura alle estremità deboli della catena, i bambini e gli anziani. Mi rivolgo ai giovani e a chi ricorda con passione il mondo della propria gioventù. Con messaggi brevi al di là dei soliti schemi, è un invito a ritrovare la nostra umanità e l’armonia sociale. Si parte da un viaggio nel mondo dei nostri nonni, alle radici dei buoni valori, per giungere ad un rimprovero alla società attuale lanciando uno sguardo sul futuro, attraverso qualche provocazione… Fanne tesoro e a Natale donalo a chi ti sta a cuore   💞 e tutti insieme accenderemo l'alba della nuova era.   🙂 Andrea Pivetti *** L'ultima nonna e il ritorno del mondo semplice *** - IN ITALIA (libro) su prenotazione presso le librerie Feltrinelli e nelle migliori librerie. Anche su internet: amazon.i

Un sorriso da donare (8 dicembre, festa dell'Immacolata)

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UN SORRISO DA DONARE Il sorriso di Rina lo vidi per la prima volta dopo il viaggio di nozze, il giorno che entrai in quella casa … La sua energia illuminava tutta la sala. Si irradiava da una foto ben incorniciata appesa sola al centro della parete. Di rado parlavano di lei, e con fare sommesso, quasi come fosse deceduta. Era una famiglia molto di chiesa, ma faticava ad accettare che la loro figlia avesse scelto la clausura. Avevano calcolato per lei il matrimonio, era tra le ragazze più belle di Vallalta. Ma il destino la volle colpire con una grave malattia alle orecchie quando era poco più che adolescente. Per i medici non c’era più nulla da fare. Don Artemio le impartì l’estrema unzione. Ormai ogni stimolo era inutile a farla rinvenire. Era la notte del 31 dicembre 1946. Durante quelle ultime ore sua madre pregò fino a quando le si seccarono gli occhi. Invocava la Madonna. Chiese una Grazia. La mattina del primo gennaio Rina si alzò di buon ora. D’istinto corse a svegliare il

Nonno, radice della mia anima

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UN PENSIERO DA PORTAR SEMPRE NEL CUORE       Nonno, radice della mia Anima, hai ancora le cicatrici sulla schiena, hai combattuto la mia guerra. Difendi la mia Anima.   Nonna, hai allattato la mia mamma. Nutri la mia Anima.   Nonni, raccontate le nostre radici!   Con sospiri, silenzi, sorrisi.   Ascoltiamo! Custodiamo la ricchezza! Dal libro L'ultima nonna e il ritorno del mondo semplice Andrea Pivetti - 2018 - IN ITALIA (libro): su prenotazione presso le librerie Feltrinelli. Anche in internet: amazon.it, ibs.it, lafeltrinelli.it, ilmiolibro.it, giuntialpunto.it - IN ITALIA E NEL MONDO (ebook): in internet:   amazon.com , amazon.it, ibs.it, lafeltrinelli.it, ilmiolibro.it, bookrepublic.it, hoepli.it, libreriarizzoli.it, mondadoristore.it SCOPRI IL LIBRO ANCHE NEI POST DELLA MIA PAGINA FACEBOOK: Clicca qui

Nel profondo di noi stessi

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NEL PROFONDO DI NOI STESSI Cosa significa essere Uomo già lo avevano capito   i primitivi. I cacciatori dell’età della pietra non erano egoisti e rozzi come noi … Si prendevano cura degli altri, e con che altruismo, la Natura li costringeva a farlo! Il gruppo era la loro forza. Se a colazione si litigava e un solo uomo non prendeva parte alla battuta di caccia perché si era offeso, se invece di andare in 10 fossero andati in 9, poteva far la differenza! O tornare col bisonte o tornare in 6, perché gli altri 3 il bisonte se li era incornati. Poi abbiamo fatto tante scoperte, ci siamo evoluti e ci siamo emancipati dalla Natura, decidendo noi per lei. Per sopravvivere abbiamo sostituito l’aiuto dei nostri simili con l’energia elettrica e il petrolio. Ora chiudiamo la porta e accendiamo la stufetta. Devastiamo il mondo e chi se ne frega se litighiamo con qualcuno, anzi, ci sentiamo più forti. Ma non è questa la nostra natura. Se nella civiltà del “benessere” i suicidi stanno aumen

Un tepore per incontrarsi

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UN TEPORE PER INCONTRARSI Non vedevo l’ora che venisse l’inverno … Andavamo nella stalla. Venivano i ragazzi a trovarci. Bussavano alla porticina dietro perché davanti c’era il cane. C’era Alberto Pinotti, c’era Carlino Rebecchi e veniva anche Paiòn con un sacco in spalla dove aveva qualche cosa da mangiare. Giocavamo a tombola. Eravamo felici. Quando ero nella stalla avevo sempre qualcosa in mano, da cucire. Anche le mie cognate, da cucire o da filare. Eravamo tanto stanche che crollavamo dal sonno. «Mai farsi vedere nell’ozio, sempre operose!» lo pretendeva mio padre. I bambini a letto. Quando si svegliavano era nostro compito riaddormentarli, così uscivamo spesso a sentire se piangevano stando sotto le finestre. «Clara, vieni fuori con me che andiamo a sentire se Gianni o Franco piangono?» diceva mia sorella scattando in piedi. Fuori dalla stalla non c’era altro che buio, e a quei tempi era un buio così scuro che faceva davvero paura. Anche la vecchia zia Elvimera che dorm

La "Belvedere"

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... per spostarci tutti insieme avevamo una Belvedere. Farebbe ridere ai tempi di adesso. Era piccola come quei “baracchini a pedali” per 4 persone che noleggiano sul lungomare di Rimini, però molto più bassa. Noi ci stavamo dentro in 7. Guidava Luciano e davanti con lui Fernando, che per il suo pancione da quella parte la Belvedere toccava quasi terra. Nel sedile posteriore io e la nonna con Fausto in mezzo. Dietro, in quella specie di baule, la Maria Grazia e la Rina. Erano piccole e stavano sedute su due panchetti di legno. Andavamo a trovare la zia di Mantova. Attraversavamo il ponte di barche sul Po che traballava, era molto basso e dal finestrino potevamo quasi toccare l’acqua. Cantavamo insieme, poi il nonno raccontava le storie. I bambini sognavano e ridevano. Io ero fiera della mia famiglia. Vivono ancora quegli attimi eterni dentro alle nostre anime ... (Dal libro "L'ULTIMA NONNA e il ritorno del mondo semplice" - Andrea Pivetti 2018)

Un libro per la famiglia

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