Un sorriso da donare (8 dicembre, festa dell'Immacolata)

UN SORRISO DA DONARE
Il sorriso di Rina lo vidi per la prima volta dopo il viaggio di nozze, il giorno che entrai in quella casa …
La sua energia illuminava tutta la sala. Si irradiava da una foto ben incorniciata appesa sola al centro della parete.
Di rado parlavano di lei, e con fare sommesso, quasi come fosse deceduta.
Era una famiglia molto di chiesa, ma faticava ad accettare che la loro figlia avesse scelto la clausura.
Avevano calcolato per lei il matrimonio, era tra le ragazze più belle di Vallalta.
Ma il destino la volle colpire con una grave malattia alle orecchie quando era poco più che adolescente.
Per i medici non c’era più nulla da fare.
Don Artemio le impartì l’estrema unzione.
Ormai ogni stimolo era inutile a farla rinvenire.
Era la notte del 31 dicembre 1946.
Durante quelle ultime ore sua madre pregò fino a quando le si seccarono gli occhi.
Invocava la Madonna. Chiese una Grazia.
La mattina del primo gennaio Rina si alzò di buon ora. D’istinto corse a svegliare il suo papà con un bacio, per essere la prima a dargli il buon anno.
Fernando aprì gli occhi ed esplose in un pianto smodato, stringendola a se tra le braccia robuste.
Matilde, che aveva ancora gli occhi secchi dalla notte precedente, non riuscì ad aprirli subito. Passò il minuto più tragico della sua vita, il pianto di Fernando poteva avere una sola interpretazione.
E invece, non appena le nuove lacrime si fecero spazio tra le palpebre appiccicate e riaprirono i suoi occhi, ebbe uno svenimento per la gioia.
Da quella volta in casa nostra si pretese che il primo dell’anno fossero le bambine a fare gli auguri, non più i maschi come prevede la tradizione.
Fu così che Rina decise di donare il suo sorriso alla Madonna e volle chiamarsi suor Maria Grazia, per grazia ricevuta.
In clausura rimase 14 anni.
Uscì di cella quando il Concilio Vaticano II ne concesse la possibilità.
Rimase comunque suora e il resto della vita lo trascorse tra i bambini, regalando anche a loro il suo sorriso. Era maestra.
Quel primo di gennaio fece ritorno cinquant’anni dopo. Era gelido come allora.
Questa volta però non fu riscaldato da un bacio, ma per chi crede da qualcosa di più grande.
Fu la Madre superiora ad entrare nella sua stanza. Lei non rispondeva.
Ricevetti la telefonata alle otto del mattino dal convento di Modena.
«L’ho trovata a terra, avvolta su se stessa come in ginocchio, rivolta alla statuina. Usciva sangue da entrambe le orecchie. Il medico ha detto che è stata una cosa improvvisa».
Furono queste le parole della Madre …

Dal libro
L'ultima nonna e il ritorno del mondo semplice
Andrea Pivetti - 2018


- IN ITALIA (libro)
su prenotazione presso le librerie Feltrinelli e nelle migliori librerie. Anche su internet: amazon.it, ibs.it, lafeltrinelli.it, ilmiolibro.it, giuntialpunto.it
- IN ITALIA E NEL MONDO (ebook)
su internet: amazon.com, amazon.it, ibs.it, lafeltrinelli.it, ilmiolibro.it, bookrepublic.it, hoepli.it, libreriarizzoli.it, mondadoristore.it


SCOPRI TUTTO ALLA MIA PAGINA FACEBOOK: clicca qui

Grazie all'artista Aristir Llupo per la splendida icona della Madonna

Commenti

Post popolari in questo blog

Bomboniera semplice